Recensioni

Massimiliano Caretto

Se è vero che “Parlare d’Arte è uno dei modi più eccitanti per parlare dell’essenza umana” è osservando l’opera di artisti come Dede Varetto che ci si ricorda il ruolo primario della pittura. Non, quindi, quello che dall’arte porta all’indagine sull’uomo, ma quello che fa trasmigrare un’ attenta osservazione dell’animo umano in tela, trasposizione dell’io nel ritratto. E’ proprio in questi ultimi, infatti, che Dede Varetto mostra la sua arte, che al di là dell’evidente abilità tecnica, si sostanzia nella capacità di cogliere, ora negli occhi ora nelle labbra, le vere diversità di ognuno: quelle dell’anima. Sono gli studi compiuti in matematica e fisica che hanno spinto  il suo gusto estetico verso le forme di espressione artistica che hanno fatto dell’indagine e dell’osservazione uno strumento di lettura della realtà. Se da un lato questo suo amore per la matematica l’ha spinta verso la ricerca del metafisico in ognuno di noi, dall’altro non poteva che portare alla riscoperta dell’Arte dell’Icona come indagine del Metafisico Assoluto. E’ proprio in questo campo che si rivela l’altra faccia dell’Arte di Dede Varetto che, alla maniera degli antichi Maestri dell’oriente europeo, iniziando dalla calligrafia e della miniatura un suo esercizio spirituale, permette di ritrovare nel suo atelier vere e proprie immagini votive in Stile Russo o uova decorate di squisita fattura. In due generi così diversi, Ritratto e Icona, l’uno in continuo evolversi, l’altro in “amovibile perfezione”, c’è la sintesi di Dede Varetto: una donna imperfetta che trova in quella sua sensibilità capace di “catturare” l’etereo, la sua strada verso Dio


(F.Lucertini, maggio 2009)

       I ritratti di Dede Varetto sono non solo semplicemente fotografici nella loro perfezione, ma anche "dinamici" per la capacità dell'Artista di ritrarre e riprodurre le espressioni dei volti. Gli oli però sono davvero speciali:  gli oli hanno veramente qualcosa di "magico" come in " Luisa " e " Ritratto di Luciana " e portano sulla scena della tela non solo un'immagine dettagliata e finita, ma sembrano addirittura voler dichiarare il pensiero del volto cui appartiene l'immagine riprodotta, suscitando emozione e curiosità in chi li osserva, che cerca di cogliere il pensiero del volto assorto dell'una e l'atteggiamento di gioia compiaciuta e compunta nell'altra.
       La luce che, proveniente dalla sinistra dell'osservatore,  in entrambi  lavori  illumina i volti, sembra davvero entrare da una finestra aperta dalla quale filtra delicata, ma decisa la luce del sole in un mattino tiepido e regala all'opera una cornice di radiosa e garbata vitalità.